Si legge nel primo numero: “È noto come il titolo di questo giornale non sia nuovo e che fu reso classico da Gaspare Gozzi. Dopo la metà di questo secolo, un altro veneziano che lasciò fama di uomo onesto, e che godette il compatimento de’ suoi connazionali e degli stranieri nelle prove del suo buon volere, nei diversi rami delle belle lettere, lo rese sufficientemente accetto e apprezzato. Vi sono molti ancora che lo ricordano con piacere, ed io, ricalcando quest’orme posso sperarmi che venga benevolmente accolto dal forte numero di buoni della Venezia, e con essa di tutta la terra italiana, produttrice costante d’uomini che sanno richiamarsi il rispetto, l’ammirazione dei più colti stranieri. Appoggio fondamentale di codesta pubblicazione si è l’onestà, perché non è possibile che l’onesto non sia in pari tempo buono, utile, giusto”.