“In linea politica noi apparteniamo al grande partito costituzionale-monarchico progressista; perché vogliamo il progresso coll’ordine e col rispetto alle Istituzioni che ci reggono. Noi non dimenticheremo mai che se abbiamo una patria, libera ed indipendente, la dobbiamo principalmente alla Dinastia che regge le sorti del nostro paese”, Il nostro programma, I, n. 1 (6 giugno 1886).
Si tratta di un periodico popolare: le notizie sono molto brevi, mancano editoriali o articoli di approfondimento e gli articoli non sono firmati. Politicamente il periodico appoggia la destra conservatrice veneziana e si schiera contro “Il Tempo” e “L’Adriatico”. Significativo l’appoggio offerto ai moderati in occasione delle elezioni amministrative del 24 giugno 1888. È presente una rubrica di cronaca cittadina, Gazzettino della Città, e una rubrica di cronaca teatrale. Ampio spazio viene dedicato all’Esposizione Artistica Nazionale che si tiene a Venezia nel 1887. A partire dal 1888 il periodico si arricchisce di rubriche e dedica notevole spazio a temi come l’arte industriale, i sinistri ferroviari, l’emigrazione transoceanica sul quale si segnalano gli articoli a firma di Arnaldo Tortesi. Da segnalare la pubblicazione, nel n. 14 (8 aprile 1888) e n. 15 (15 aprile 1888) di una predica di padre Agostino da Montefeltro, ex garibaldino. Pubblica vari romanzi d’appendice, tra gli altri Alexander Dumas, La signora delle camelie e Alberto Blanquet, La giralda di Siviglia.