“In nome della cosidetta disciplina di partito, la Battaglia non aveva peranco emesso il primo vagito augurale, che già colpivala la sacra scomunica degli ortodossi. (...) Finchè e dove dura la famosa unità del partito, non si può togliere alla minoranza, - nel caso nostro, ai riformisti - il diritto di fare, anche mediante pubblicazioni, la propaganda a loro modo, purché, s’intende, sia propaganda socialista. Diversamente la libertà di propaganda non esisterebbe più: disciplina non significa coercizione e poiché, nella fase attuale del suo sviluppo, il socialismo ammette due metodi, tutte e due hanno, nell’orbita del socialismo, eguale diritto di affermarsi, esplicarsi, applicarsi”, F.,
Disciplina di partito e libertà di propaganda, I, n. 1 (10 giugno 1905).
Attorno al settimanale si riunisce l’ala riformista del socialismo veneziano di Eugenio Florian, alla quale appartengono anche Vittorio Gottardi, Claudio Treves e Cesare Augusto Levi; la polemica con i massimalisti e i sindacalisti sarà continua. Il periodico si rivolge ovviamente ai lavoratori e si occupa di temi cari al movimento socialista come le case popolari, lo stipendio dei maestri, il dazio sul grano, le otto ore lavorative, la disoccupazione, il lavoro notturno. Nelle elezioni amministrative del luglio 1906 il giornale appoggia la lista comune espressione del Circolo Socialista Riformista e del Circolo Radicale Veneziano. “La Battaglia” che aveva visto la luce nel giugno 1905, muore appena sette mesi dopo per il venir meno della lotta politica in campo amministrativo. La sospensione non corrisponde comunque all’abbandono del riformismo e non viene esclusa una ripresa delle pubblicazioni. La breve esperienza può essere motivata da una parte al fatto che il riformismo era entrato in una fase d’involuzione, dall’altra dalla presenza di un quotidiano molto aggressivo come “Il Giornaletto” [
vedi scheda], un foglio già radicale e democratico fondato da Gino Sarfatti e rilevato da Mario Todeschini nel novembre 1905 per farne il “Quotidiano del Veneto socialista” sotto la direzione di Francesco Ciccotti.