Il periodico viene così presentato al lettore: “L’illustrazione popolare artistica dell’Esposizione di Venezia della quale con questo numero intraprendiamo la pubblicazione sarà una succinta cronaca ed illustrazione dell’Esposizione e delle feste che l’accompagneranno”. La pubblicazione, dall’aspetto elegante e stampata in carta patinata, si compone di due pagine di testo e due illustrate con litografie di artisti veneziani o riproduzioni di opere eseguite dalla Litografia Veneziana (S. Corà, E. Paggiaro, Gian-Lucio Sormani, L. Lanza, S. Rotta, Oreste Da Molin, E. Benvenuti, E. Ferrari, R. Ferruzzi, G. Favretto, Silvio Paoletti, G. Navarra, Noè Bordignon, A.B. Formis, Cipriano Cei, Vincenzo Volpe) con un inquadramento critico; sono anche pubblicate cronache della manifestazione (e delle iniziative collegate ad essa come le regate), profili di artisti (con l’elenco degli artisti veneti espositori), note critiche delle opere esposte, dati sulle vendite. Nel n. 12 (24 luglio 1887) viene tracciata la storia del monumento a Garibaldi. Il 24 novembre la rivista si congeda dai lettori ricordando che lo scopo era quello di “rendere popolari le vicende della Esposizione e patrocinare gli interessi degli artisti. E ora che stiamo per segnare la parola fine, possiamo dire, senza falsi e malintesi pudori, che non abbiamo mancato, negli intenti almeno, al nostro programma”.