Il periodico nasce schierandosi decisamente contro il governo di centrosinistra, le nazionalizzazioni e il rischio del comunismo in Italia. Nel febbraio 1968, dopo una lunga pausa durata quasi cinque anni, il notiziario riprende le pubblicazioni: “Rivede oggi la luce questo piccolo foglio di battaglia politica. Esso accompagnerà la battaglia elettorale che uomini liberali sosterranno nella nuova prova di forza del maggio 1968, contro i risultati economici - sociali - politici - morali che si sono avuti dopo la formazione del Governo di centro-sinistra. Questi risultati sono quasi tutti negativi: il centro-sinistra ha svilito il risparmio, ha aumentato la disoccupazione, ha umiliato l’iniziativa privata, ha dilatato il feudo del sottogoverno, ha dato ai Partiti dominanti una potenza illimitata e incontrollata, ha tollerato e incoraggiato la pubblica e privata corruzione, ha dato agli italiani una dannosa insicurezza in ogni campo della vita materiale collettiva e individuale. (...) Occorre salvare l’Italia dall’abbraccio marxista, e solo un rafforzamento liberale potrà impedire tale epilogo di una politica lungamente perseguita dal centro-sinistra”, M. Alesi, Lettera del direttore, III, n. 1 (15 febbraio 1968). Il periodico esprime la linea politica seguita a livello nazionale riportando interventi e interrogazioni parlamentari dei deputati veneziani (soprattutto Alesi) e commentando alcuni grandi questioni (come il divorzio), esprime un parere nettamente contrario all’istituzione delle regioni. Il n. 7 (31 maggio 1968) è un ringraziamento ai 42.000 elettori della circoscrizione di Venezia-Treviso che hanno scelto di votare Pli (pur registrando una generale flessione). Sul n. 2 (20 febbraio 1969), nel criticare il governo Rumor, illustra la nuova direttrice dell’azione politica liberale.