Vita periodico
1949-1950
Titolo
Cronache veneziane
Sottotitolo
Settimanale di vita e problemi cittadini
Luogo di pubblicazione
Venezia
Tipografia - Casa editrice
Arti Grafiche Sorteni
Sede
Direzione, redazione e amministrazione: Cannaregio 3593
Numero pagine
12 (i numeri doppi 16)
Formato
31,5x22,5
Prezzo
£. 20, a.a. £. 1.000, a.s. £. 500 [da II, n. 14 (23 aprile 1950)] £. 30
Periodicità
Settimanale
Cronache locali
Si
Pubblicità
Si
Organi direttivi
Direttore responsabile: Tito De Stefano
Firme e collaboratori
Gino Luzzatto, Giuseppe Marchiori, Diego Valeri, Umbro Apollonio, Piero Avogaro, Alberto Magrini, Marco Sagredo, Carlo Izzo, Mario Orsoni, Neri Pozza, Ferruccio Parri, Renato Giani, Manlio Dazzi, Egle Renata Trincanato, Guido Padoan, Sergio Levi, Renzo Ascoli, Bruschino, Giovanni Perego, Armando Gavagnin, Polibio, Nino Francese, Rodolfo Pallucchini, Pietro Angelini, Giovanni Cavicchioli, Gianni Milner, Bruno Zevi, Giovanna Bemporad, Lucio Rubini, Mario Bernardo, Leone Minassian, Caterina Oliva, Ugo Navarra, Arnaldo Momo, Bruno Alfieri, Francesco Saverio, Dante Bigoni Lardel, Giuseppe Dell’Oro, Carmine, Giuseppe Turcato, Agostino Zanon dal Bo, Feliciano Bianchi, Giuseppe Santomaso, Astone Gasparetto, Guido Colombi, Giuseppe Samonà, Raffaello Levi, Massimo Bontempelli, Renato Carrain, Antonio Strozzi, Vittore Viale, Gaetano Contursi-Lisi, Ferdinando Pellizzon, Bianca Tamassia Marzarotto, Renata Bergamo Marconi, Ugo Facco De Lagarda, Tino Zanon, Sandro Borgogno, Luigi Ferrante, Liliana Pejeroni, Carlo Bernardi, Giorgio Ghezzo, Igino Borin, Egidio Meneghetti, Attilio Canilli, Tino Zanon, Ettore Pancini, Mario Battain, Arcangelo Vespignani, Giorgio Trentin
Profilo storico editoriale
“Tutti sanno qual’è la situazione della stampa a Venezia. Un solo giornale per trecentomila abitanti, la sua tendenza sempre più netta, e del resto logica, a sfruttare la situazione di monopolio, l’impossibilità, almeno per ora, di correggere questo stato di cose. (…) Le conseguenze , comunque, sono evidenti. L’esistenza a Venezia di un solo giornale, per di più portavoce di interessi particolari, significa né più né meno che una minaccia, da un lato, all’anima della città, alla vitalità e vivacità della sua dialettica interna e dall’altro il pericolo di una pesante, crescente gravitazione della sua vita multiforme nell’orbita degli interessi di una persona o di un clan. (…) Credere che un settimanale possa cambiare, o anche soltanto scalfire, una situazione come questa, sarebbe ridicolo. Ce ne rendiamo anche troppo conto. Ma lo scopo di «Cronache Veneziane» è più limitato. Esso vuol essere semplicemente un’opportunità offerta ai veneziani di dibattere liberamente i loro problemi; un mezzo per uscire dalle angustie del monopolio, e dalle conseguente irrespirabile atmosfera di conformismo; uno stimolo per suscitare, il tempo e la buona volontà aiutando, l’esigenza di un più adeguato ed efficiente organo di controllo. Questo è il viatico, modesto e insieme ambizioso, di «Cronache Veneziane»: di fedeltà alle istanze di una vita più democratica e aperta, di devozione alle tradizioni e agli interessi di Venezia”, Due parole di presentazione, I, n. 1 (4 settembre 1947 [1949]), p. 1.
La pubblicazione, espressione dell’area intellettuale laico-progressista veneziana, si propone di continuare l’esperienza maturata nell’ultima fase del quotidiano “Il Mattino del Popolo”. L’interesse del periodico spazia dalla politica alle questioni amministrative, dalla cultura (arte, cinema, teatro) alla cronaca sportiva (Regata storica), dalla situazione medico-sanitaria ai problemi dell’Università, dalla situazione della scuola al turismo. Vi è anche una posta dei lettori e informazioni sugli orari di apertura delle gallerie, dei musei, delle esposizioni d’arte. Di notevole interesse risultano le periodiche inchieste su alcuni problemi economico-sociali cittadini (mercato di Rialto, pesca a Chioggia, prostituzione, povertà, Porto Marghera, abitazioni, carcere minorile). Dal gennaio 1950 sulle colonne del giornale si accende un’accesa polemica nei confronti de “Il Gazzettino” e della sua proprietà, in particolare sulla nomina a direttore di Attilio Tommasini che aderì alla Repubblica sociale italiana, cfr. Accusiamo Mentasti!, e I misteri del “Gazzettino”, II, n. 1 (15 gennaio 1950), la questione “Gazzettino” sarà al centro del dibattito anche nei numeri successivi. Tra i numerosi contributi da segnalare quello di L. Rubini, Persecuzioni remote e recenti della Comunità Israelitica Veneziana, p. 3. Il n. 14 (23 aprile 1950) pubblicato nel fascicolo speciale uscito in occasione del Convegno nazionale La Resistenza e la cultura italiana, che contiene diversi interventi tra cui l’interessante inchiesta su La Resistenza nelle scuole e biblioteche di Venezia, pp. 13-14.
Annotazioni
Il primo numero è datato erroneamente 4 settembre 1947 invece di 1949.
Reperibilità
Biblioteca Nazionale Marciana; Biblioteca Querini Stampalia; Istituto veneto Scienze, Lettere ed Arti; Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea; Università Ca’ Foscari - Fondo storico
Collocazione
Bnm: Per. 2032
Bqs: Per. B 48
Ivsla: Per. A 168
Caf: Per. C 10
Iveser: Archivio Turcato (scatolone in armadio), associazione vittime tutela fascismo
Consistenza
Bnm: I, n. 1 (4 settembre 1947 [1949]) – II, n. 16 (14 maggio 1950)
Bqs: I, n. 1 (4 settembre 1947 [1949]) – II, n. 16 (14 maggio 1950)
Ivsla: I, n. 1 (4 settembre 1947 [1949]) – II, n. 16 (14 maggio 1950)
Caf: I, n. 4 (25 settembre 1949) – II, n. 16 (14 maggio 1950)
Iveser:
Conservazione
Buona-mediocre (Ivsla); buona (Bqs)
Studi e bibliografia
M. Isnenghi, La stampa, in Storia di Venezia l’ottocento e il novecento, a cura di M. Isnenghi e S. Woolf, III Il novecento, a cura di M. Isnenghi, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2002.
Compilatore
Extra
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