Vita periodico
1961
Titolo
La Difesa
Sottotitolo
Giornale Cattolico Indipendente
Luogo di pubblicazione
Venezia
Tipografia - Casa editrice
Tipografia S. Marco
Sede
Redazione e amministrazione: S. Marco 4179
Numero pagine
Varie (12 o 20)
Formato
37x26 [da I, n. 3 (maggio-giugno 1961)] 34,4x24,5
Prezzo
£. 50, a.a. £. 1.000
Periodicità
Mensile
Cronache locali
Si
Pubblicità
Si
Organi direttivi
Direttore: Giulio Raiola; responsabile: Giorgio Corsetti
Firme e collaboratori
Giulio Raiola, Annunzio Busacca, Sergio Miot, Andrea Baessato, Flavio Livenza, Corrado Pedani, Franco Setti, Ettore Gavi, Giovanni Musolino, Gianni Cadamuro, Giorgio Corsetti, Piero Molesini, Renzo Angeloni, Piero Zanotto, Clemente Colacino Mario Angri, Giuseppe Crapa, Alessandro Reda, Giuseppe Blanfi
Profilo storico editoriale
“La pesante offensiva delle sinistre d’ogni colore va sviluppandosi insidiosamente di giorno in giorno, con obbiettivo lo Stato. La crisi dell’autorità statale va facendosi sempre più grave, mentre profonde crepe che preludono ad imminenti e clamorosi sviluppi, stanno manifestandosi nella compagine del maggior partito italiano, la Democrazia Cristiana. Questo mosaico di partiti, questo agglomerato di tendenze contrastanti, è arrivato ad una svolta pericolosa, forse fatale: incapace di frenare lo slittamento dei propri dirigenti verso posizioni di fatto marxiste, la DC rischia di crollare aprendo una vasta breccia attraverso la quale i nemici del Paese non esiteranno a precipitarsi. Sono essi infatti, che l’hanno trascinata a questi mali passi, sono essi che – dalle loro posizioni neutraliste in politica estera, falsamente progressiste in politica interna, in sostanza antinazionali e anticattoliche, hanno affascinato Moro e Fanfani che ormai ricoprono il ruolo di loro rappresentanti in seno alla DC. Tutto questo mentre nel Paese è in atto una gravissima crisi morale che vede nelle copertine dei rotocalchi l’esaltazione dei letterati alla Pasolini, degli invertiti di Via Veneto, delle nuove leve del teppismo giovanile, ad opera degli editori miliardari milanesi che foraggiano il partito di Nenni. In tanto squallore e pericolo, crediamo che, ancora una volta, la salvezza sia nelle mani dei cattolici: i quali chiedono una difesa dello Stato e della Fede, il ripristino della logica e della legge, la restaurazione dei valori morali e nazionali vilipesi e derisi dagli aperturisti e dai lumumbisti italiani. I cattolici incominciano a capire che tale difesa non può essere attuata dalla DC, che è ormai nelle mani dei «progressisti» e che i socialcomunisti ricattano nelle Giunte e, fra poco, nella cittadella stessa del Governo. E’ pieno diritto dei cattolici dire basta! a tutto questo. E’ pieno diritto dei cattolici e della Chiesa che da tempo, inascoltata, ammonisce i dirigenti DC che han perso ogni ritegno. Questo giornale nasce per portare un contributo alla difesa dello Stato e della libertà da parte dei cattolici italiani: riaffermando nella testata una continuità che è, oltretutto, un impegno a cui non verrà meno”, GR [Giulio Raiola], La Difesa, I, n. 1 (15 marzo 1961).
La presentazione è piuttosto esplicita sull’orientamento politico-editoriale del giornale, ribadito da un’intervista a Baget Bozzo (direttore della rivista “Lo Stato”) sulla situazione politica e sull’attività Centri per l’Ordine Civile da lui fondati. Sono pubblicati anche articoli di attualità cittadina (nuovo porto) e regionale (Padova, Rovigo, Treviso, alluvione polesana e finanziamenti), una rassegna veneta di arti-lettere-storia, qualche recensione bibliografica, notizie sportive, profili storici di difensori dell’ortodossia cattolica (Papa Sarto), attaccando continuamente gli esponenti locali della Dc (Gagliardi definito “l’amico dei marxisti”) e i Capitalisti della bandiera rossa, I, n. 3 (maggio-giugno 1961). Il periodico si schiera decisamente al fianco del movimento Ordine Civile la “sola alternativa valida dell’attuale partitocrazia che ha fatto dell’Italia il paese dei piccoli uomini” (nel n. 3 sono pubblicati i punti programmatici del movimento) e plaude l’intervento repressivo francese in Algeria considerato come un argine a difesa del continente europeo, cfr. G. Corsetti, Algeria barricata d’Europa, I, n. 2 (aprile 1961). Non mancano interventi di chiara ispirazione anticomunista, come l’inchiesta Gli slavi assaltano i porti dell’Adriatico, o profili di martiri missionari africani uccisi dall’odio del comunismo internazionale.
Reperibilità
Biblioteca Nazionale Marciana
Collocazione
PER.DDS. 174.39
Consistenza
I, n. 1 (15 marzo 1961) – I, n. 3 (maggio-giugno 1961)
Conservazione
Buona-mediocre
Compilatore
Soggetti
Parole chiave