Vita periodico
1887-1913; 1917
Titolo
Il Senza pretese
Sottotitolo
Giornale nemico di tutte le ingiustizie, specialmente di quella a tutti palese della Tassa sulla minuta vendita - Uscirà probabilmente ogni settimana o più volte se si crederà opportuno, ma senza impegni di sorta. La direzione è in campo S. Fantin presso la bottiglieria di Vigo Antonio [da IV, n. 44 (14 agosto 1890)] Non compare il sottotitolo, programma a tutta pagina [da V, n. 49 (19 giugno 1891)] e senza vincoli, nemico di tutte le ingiustizie, specie di quelle notate nella petizione, che riproduciamo in permanenza nelle ultime pagine. Si prega di tenere questo giornaletto esposto al pubblico
Luogo di pubblicazione
Venezia
Tipografia - Casa editrice
Tip. G. Longo erede [da I, n. 11 (23 giugno 1887)] Tip. Rizzi in Frezzeria [da II, n. 17 (12 gennaio 1888)] Tip. M. Fontana [da IX, n. 96 (23 febbraio 1895)] Tip. M.S. Compositori
Sede
Direzione: presso la bottiglieria di Antonio Vigo, S. Fantin 1997
Numero pagine
4
Formato
La scheda è stata redatta sulla base di una copia microfilmata
Prezzo
Cent. 2 [da I, n. 13 (20 luglio 1887)] Cent. 5 [da III, n. 29 (30 aprile 1889)] Gratis
Periodicità
Irregolare
Pubblicità
Si
Organi direttivi
Direttore responsabile: Antonio Vigo
Firme e collaboratori
Antonio Vigo
Profilo storico editoriale
L’editoriale di apertura annuncia: “Dicono che per pubblicare un nuovo giornale sia consuetudine di farlo precedere da un programma. L’umile Direzione del Senza Pretese crede che il titolo del giornale sia per se stesso un programma. Ma a scanso d’equivoci la Direzione è in obbligo di avvertire che coloro che credessero di trovare nel Senza pretese squarci d’eloquenza, idee peregrine, sfoggio di retorica e di forbita letteratura, s’ingannerebbero a partito come s’ingannerebbero quelli che credessero d’istruirsi in politica o in diplomazia, tutta roba di cui la Redazione si sente digiuna, cotestoro al più al più potrebbero provvedersi del Senza pretese come per antidoto contro l’insonnia, in questo caso di sicuro effetto per le monotone ripetizioni dell’iniqua tassa sulla minuta vendita scritte senza sintassi, condite di sgrammaticature, per le quali si domanda venia al buon pubblico che rasenta la temerarietà di chi, più idoneo a far mettere ordine bottiglie di Barbera, Barolo, Grignolino, Chianti ecc. che non verbi, aggettivi e sostantivi per combattere un’ingiustizia senza sapere l’arte indispensabile di bene esporre le ragioni, le quali per quanto chiare, quando sono male espresse restano pregiudicate. Se la redazione del Senza pretese è mancante di tutto, non fa però difetto di buone intenzioni di non mai offendere chichessia, e di giovare a tanti infelici impotenti a difendersi dalla più grande delle ingiustizie che possa colpire la classe meno abbiente com’è la tassa sulla minuta vendita; tassa che il ricco può esimersi totalmente di pagare, e il povero la deve pagare anche pel devizioso, perchè le centinaia di migliaia di lire, munte alla spicciolata dalle tasche dei poveri, tengono un considerevole posto nei bilanci municipali, tanto da poter diminuire l’imposta sugli stabili, quasi ad esclusivo vantaggio dei facoltosi. Poichè abbiamo parlato di diminuzione d’imposte su gli stabili, diminuzione realmente avvenuta in Venezia nell’anno stesso che andò attivata quel gioiello di tassa sulla grossa miseria, cioé sulla minuta vendita, domandiamo a quei poveri disgraziati, che volenti o nolenti la pagano sminuzzatamente giorno per giorno, quale vantaggio hanno sentito per l’avvenuta diminuzione d’imposte sugli stabili? Se queste povere vittime della sperequata e non mai abbastanza biasimata tassa sulla minuta vendita ci risponderanno che realmente hanno sentito un vero beneficio per la diminuzione degli aggravi sugli stabili avvenuto in Venezia fin dall’anno passato, siamo pronti a modificare le nostre idee in proposito. All’uscita di questo modesto giornale non mancheranno certamente quelli che andranno dicendo: che bisogno c’era di questo foglietto per far sentire le solite ripetizioni di prosa sconnessa di quel Vigo Antonio dalle Bottiglie e Bigliardi di San Fantin, contro le tasse sulla minuta vendita? Questi signori avranno tutte le ragioni del mondo, ma ciò non toglie che i meschini ingiustamente colpiti dalla più iniqua delle tasse trovano sollievo del danno che giornalmente patiscono. Ci facciano una buona volta giustizia togliendo la causa, cesseranno gli effetti. Per quanto conosca la mia insufficienza, pur mi sembra che mancherei ad un dovere se non facessi ogni mio possibile per far conoscere a chi di dovere, le ragioni di tanti miseri ingiustamente colpiti dalla più infame delle tasse, i quali mi presentarono la seguente domanda su carta bollata seguita da migliaia di firme. Ecco copia della domanda”.
Antonio Vigo organizza il suo giornale come un vero e proprio gruppo di pressione a favore dei venditori di oggetti minuti e contro un’ingiusta politica fiscale. Il giornale pubblica i testi delle petizioni e delle lettere di cui si costituisce la sua battaglia, le risposte che riceve dalle autorità e le riflessioni politico-economiche di cui le sue posizioni si sostanziano. Durante le elezioni fa propaganda per i candidati che sostengono le sue opinioni, sul n. 3 (2 aprile 1887), ad esempio, il direttore scrive “Il Redattore di Senza pretese a coloro che gli domandano per chi voterà domani, risponde: Che voterà pel Gen. Emilio Mattei, convinto di mandare un Deputato al Parlamento che fa gli interessi di Venezia e della Nazione, ed è sinceramente contrario all’ingiusta tassa sulla minuta vendita”. Il giornale continuerà ad uscire, più o meno regolarmente, fino al 1913 continuando la sua “battaglia” di carattere fiscale: “di tutto cuore auguriamo buone feste Natalizie e buon Capo d’anno a tutti; e dobbiamo purtroppo ripetere la stessa nenia e cioè che i nostri risparmi sulla nostra personale economia, vengono falcidiati da altri imperiosi bisogni a pro dei miseri e non ci permettono come sarebbe nostra fervente intenzione, di pubblicare il nostro gratuito Senza Pretese, tutto dedicato a ciò che noi crediamo la santa causa dell’umanità sofferente”, XX, n. 170 (21 dicembre 1906).
Annotazioni
Il periodico è stato consultato in una copia microfilmata. La riproduzione fotografica del giornale è stata eseguita non perfettamente, dopo il n. 47 si trova il n. 147, per poi riprendere con il n. 48. Dal n. 13 (20 luglio 1887) il giornale crea un abbonamento a dieci numeri, con cinquanta esemplari per numero a £. 10. L’unica pubblicità è del negozio di Vigo, anche se viene offerto lo spazio per inserzioni pubblicitarie. Dal n. 29 (30 aprile 1889), sotto il sottotitolo compare la scritta “Per la santa causa degli impotenti a difendersi, questo giornale si dispensa gratis”.
Reperibilità
Biblioteca Nazionale Centrale Firenze; Raccolte Civiche - Milano; Biblioteca Universitaria - Padova
Collocazione
BncFi: GF.A.6.12 e Alf 1090
RcMi: GNEC.B.4938
BuPd: Colri. 461 A
Consistenza
BncFi: I, n. 1 (10 marzo 1887) – I, n. 3 (2 aprile 1887); I, n. 5 (20 aprile 1887) – VI, n. 50 (25 luglio 1891); VI, n. 52 (23 aprile 1892) – VI, n. 61 (15 settembre 1892); IX, n. 96 (23 febbraio 1895) – IX, n. 98 (12 aprile 1895); XIII, n. 147 (21 gennaio 1899); XX, n. 170 (21 dicembre 1906) – 1913; 1917
RcMi: II, n. 20 (1888); III, n. 22 (1889); IV, n. 42 (1890); V, n. 48 (1891); VIII, n. 94 (1894)
BuPd: II (1888) – VIII (1894) lacunoso 1888, 1894
Conservazione
Buona-mediocre
Studi e bibliografia
Nicola Bernardini, Guida della stampa periodica italiana, Lecce, R. Tipografia Salentina, 1890, p. 715; G. Bertolini, Italia, II, L’ambiente fisico e psichico. Storia sociale del secolo ventesimo, Venezia, Istituto di Arti Grafiche, 1912, p. 179; Annuario della stampa. Anno III 1919, Roma 1919, p. 368.
Compilatore
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