Vita periodico
1923
Titolo
Il Ca’ Foscarino
Sottotitolo
Quindicinale goliardico apolitico
Motto
[da I, n. 2 (1 marzo 1923)] Vivere per migliorare
Luogo di pubblicazione
Venezia
Tipografia - Casa editrice
Tipografia Ditta Rizzi
Sede
Direzione: Sale superiori caffé Banca d’Italia
Numero pagine
4
Formato
La scheda è stata redatta sulla base di una copia microfilmata
Prezzo
Cent. 20, a.a. £. 5, a. sost. £. 50
Periodicità
Quindicinale
Pubblicità
Si
Organi direttivi
Redattore responsabile: Luigi Villa
Firme e collaboratori
Paolo Beltrami, Piero Marsich, Gino Tagliapietra, Gino Luzzatto, pibi, Eugenio Genero, p.b., Fra Giocondo
Profilo storico editoriale
“Siamo vissuti nel dubbio e nell’ansia fino all’ultimo momento! Quante volte le nostre speranze sono state deluse, quante volte la mèta che ci sembrava vicina è scomparsa dal nostro orizzonte! Ma nell’incertezza, di fronte ad ostacoli morali e materiali che sembravano insormontabili la fede ci ha sorretti, una fiducia cieca nella forza della nostra giovinezza ci ha segnato una sola via: continuare il lavoro sino alla fine, fino alla vittoria. Oggi con vera gioia possiamo lanciare nell’ambiente studentesco il primo numero di questo giornale, e con orgoglio scorriamo queste pagine: finalmente anche gli studenti di Ca’ Foscari avranno il loro giornale che sarà il portavoce della loro volontà, il difensore dei loro diritti contro chiunque tenterà di misconoscerli. Non passioni politiche ci asserviranno, il «Ca’ Foscarino» non conoscerà intrighi politici ma seguirà la sua linea precisa e sicura di tutela degli interessi studenteschi. Dal 1914 ad oggi un’epopea intera è passata, in breve volgere di anni avvenimenti imprevisti ci hanno travolto nel loro gorgo, ci hanno fatto dimenticare la nostra scuola, hanno scisso l’unione che vi era tra noi studenti. Nelle giornate di un Maggio indimenticabile molti di noi lasciarono i libri, la casa, tutto, un solo grido correva per tutta la penisola, un solo pensiero dominava le menti: difendere la civiltà per la Patria, vincere per un ideale, in un nome solo: Italia! E così, trascorsero gli anni che hanno reso pensierosa la gioventù, gli anni in cui gli adolescenti si tramutarono in uomini e nella lotta titanica di una guerra asprissima i corpi e gli spiriti si temprarono per le future lotte della vita. Poi venne la vittoria tanto aspettata dopo le giornate di dolore e di passione, la vittoria che consacrava alla Patria l’antica grandezza. Tornarono gli studenti alle loro case, al lavoro, le scuole rividero gli studenti; le Università, deserte nell’epoca della guerra, si ripopolarono – ma in esse non risuonava più lo spirito goliardico: come sui visi di tutti erano ancora troppo vive le tracce delle sofferenze passate, così in tutti era unica la volontà di riacquistare gli anni consacrati alla patria. In questi anni si era quasi dimenticato di far risorgere le tradizionali associazioni goliardiche, ma passato questo primo periodo, ben presto si sentì la necessità di una stretta unione tra tutti gli studenti, e questa unione fu consacrata nella celebrazione del VII centenario dell’Università di Padova ove i goliardi di tutta Italia riuniti, sentirono più che mai imperioso il bisogno di questo vincolo fraterno. Associazioni e federazioni risorsero e si rinsaldarono, svolsero la loro attività attraverso giornali, riviste e gite che fecero rifiorire lo spirito goliardico in ogni campo, in ogni azione. Per coltivare, per rinvigorire questo spirito è sorto il nostro giornale. Specie nelle scuole superiori di commercio ove si formano gli animi di coloro che dovranno essere la guida dell’amministrazione pubblica e della fattività commerciale della Nazione è doveroso cementare le nostre forze e i nostri spiriti, per studiare i problemi vitali della nostra carriera (il lavoro professionale, il riconoscimento giuridico del nostro titolo …). Certo questo primo numero non potrà essere perfetto, come tutte le cose nuove risentirà della sua stessa giovinezza, ma noi non ci fermeremo nella gioia della vittoria, un solo pensiero sarà in noi, abbellire, perfezionare questi fogli affinchè siano letti con piacere da tutti: cercheremo collaboratori addentro alle nostre questioni, ci proporremo studi per il miglioramento delle nostre scuole, della nostra attività, insomma ogni questione che ci interessi sarà trattata dal nostro giornale «Il Ca’ Foscarino» avrà anche la sua pagina umoristica, la sua rubrica sportiva, artistica e teatrale, cosicché lo spirito goliardico si potrà sbizzarrire in ogni campo. Ogni studente potrà essere nostro collaboratore, ogni compagno valido aiuto in questa non lieve fatica. Nel sorgere però di questo giornale non possiamo tacere un sincero ringraziamento a tutti coloro che ci hanno aiutato sia moralmente che finanziariamente, a tutti coloro che ci hanno confortati nelle ore di tristezza. Per essi ed in essi che rappresentano la popolazione veneziana salutiamo l’aligero leone di S. Marco che splende di imperitura gloria. E ora a voi compagni una sola parola, un solo grido: al lavoro!”, P. Beltrami, Risveglio, I, n. 1 (1-15 febbraio 1923).
In prima pagina del numero d’esordio un articolo di Piero Marsich, intitolato La scuola e il problema dello spirito, critica, anche se non esplicitamente, i postulati teorici della riforma Gentile; nello stesso fascicolo, in seconda pagina, è pubblicato un estratto del discorso di inaugurazione dell’anno accademico di Gino Luzzatto. Piuttosto nutrita si presenta la pagina di critica teatrale, sono anche pubblicate delle vignette, poesie (di Eugenio Genero) e qualche foto.
Annotazioni
Il periodico è stato consultato in una copia microfilmata. Nel bollettino “Associazione «Primo Lanzoni» tra gli Antichi Studenti della R. Scuola superiore di Commercio in Venezia”, n. 79 (novembre 1922 – febbraio 1923) ll “Ca’ Foscarino” viene indicato come il periodico dell’Associazione goliardica studentesca dell’ateneo veneziano.
Reperibilità
Biblioteca Nazionale Centrale Firenze
Collocazione
Alf 2047/2
Consistenza
I, n. 1 (1-15 febbraio 1923) – I, n. 2 (1 marzo 1923)
Conservazione
Buona
Compilatore
Parole chiave