Carosello (Il)

Vita periodico

1957-1958

Titolo

Il Carosello

Sottotitolo

Settimanale di cronache e discussioni

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Arti Grafiche E. Vianelli, Mestre

Sede

Direzione, redazione, amministrazione: campo San Bartolomeo 5308

Numero pagine

Varie (4 o 6)

Formato

58x42

Prezzo

£. 30, a.a. £. 1.500, a.s. £. 750

Periodicità

Settimanale (esce al sabato)

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Luigi Molino

Firme e collaboratori

Fulvio Stinchetti, Piero Palumbo, Todero, Marco Ramperti, Ate, Mesonius, P.S. Orsi, Mario Orsoni, Sandro Sandrelli, Enrico De Boccard, Giulio D’Alessandro, Amedeo Carrozzier, Gino Cucchettti, Renato De Grandis, Edgardo Beltrametti, Arminio Muller, Tisana, Zorro, Luigi Molino, Guglielmo Peirce, Lucio Buggelli, Franco Alberini, Brandolino Brandolini D’Adda, Lucio Burlini, Armando Zanetti, Francesco Pingitore, Gerolamo Pedoja, Gino Damerini, Giovanni Pagan, Piero Lorenzoni, Italicus, Riccardo Romani, Luciano Tempesta, Giovanni Lanfrè, Giovanni Nocera, Domenico Giuriati, Gino Biagi, Alberto Giovannini, Bruno Zuculin, Massimo Scaligero, Giovanni Pagan, Antonio Di Fuscaldo

Profilo storico editoriale

“La tavola di re Artù è ormai deserta da un millennio: Lancelot, Percevale e gli altri cavalieri erranti sono dispersi nella polvere delle storie antiche. Un tempo significarono lealtà, eroismo e fede: poi, mano a mano che il mondo incivili, entrarono nella leggenda per finire nelle favole dei poeti e delle buone nonne. Altri ideali presero vita, altri miti guidarono le genti, ed il resto venne a noia. Il cavaliere errante abbandonò il cavallo e prese il vagone-letto, lasciò i palazzi dei boschi incantati ed entrò in Parlamento. Da errante divenne stabile, si mise a meditare programmi elettorali oppure, divenuto esperto in calcio o ittiologia, ambì soltanto alla Televisione. La giostra, dunque, continua ancora e noi vogliamo guardarla da vicino. (…) E dedichiamo allora questo foglio ai veneziani, agli impiegati mal pagati, agli operai senza le quarant’ore, ai professori che sempre aspettano lo stipendio dignitoso, agli studenti bocciati a torto, ai gondolieri minacciati dal motore, ai Palazzi di Venezia sotto l’incubo di architetti faciloni, a quanti onestamente lavorano producono costruiscono e alla povera gente che tribola e soffre, dedichiamo il «Carosello» a Venezia e a chi la ama”, Il Carosello, Le favole, I, n. 1 (29 giugno 1957).
Il periodico si interessa di politica nazionale – con articoli e approfondimenti pubblicati generalmente in prima pagina – di cronaca e attualità cittadina attraverso inchieste su alcune grandi questioni (chiusura del Ridotto, turismo, casinò, sanità, Biennale); sono anche pubblicati racconti e romanzi, una rubrica permanente di cinema I conti della settimana curata da Marco Ramperti, mentre l’ultima pagina è dedicata all’intrattenimento (giochi, oroscopo, cronache sportive). L’orientamento politico è conservatore e decisamente anticomunista (frequenti sono i commenti sulle vicende sovietiche), contestando le aperture democristiane verso la sinistra e criticando la politica degli slavi e il loro predominio sull’Adriatico. Anche altri articoli e interventi – ad esempio Vittorio Vettori, Difendiamo Ezra Pound, I, n. 8 (17 agosto 1957) – attestano una posizione molto vicina alla destra. Una particolare attenzione viene riservata alle opere di modernizzazione (autostrada Venezia-Monaco; idrovia padana) schierandosi contro l’istituzione della regione definito un “attentato all’unità d’Italia”, cfr. I, n. 12 (14 settembre 1957). Diversi articoli attaccano l’Eni, lo strapotere di Enrico Mattei e le nazionalizzazioni. L’editoriale di Luigi Molino, Le destre e Malagodi, I, n. 20 (9 novembre 1957), nel ricordare che esiste un’altra Italia anticomunista diversa da quella della Dc, auspica la riunione di tutte le formazioni politiche (Msi, Pmp, Pnm, Pli, Uci) accusando Malagodi di ostacolare questa unificazione; sul progetto della “grande destra” il giornale dedicherà numerosi interventi constatando infine il suo fallimento. Sul n. 15 (12 aprile 1958) in prima pagina si ricorda ai lettori che le autorità centrali del Msi hanno offerto al direttore Luigi Molino, già consigliere nazionale alla Camera dei Fasci durante il regime fascista, una candidatura che però viene declinata. Sul n. 17 (26 aprile 1958) viene pubblicato un Manifesto agli italiani, promosso dalla Corporazione Periodici Indipendenti, dove si invita ad andare alle urne, a negare il voto alla sinistra e alla Dc e votare una delle quattro liste di destra; il complessivo arretramento elettorale sarà fonte di dibattito nel dopo elezioni.

Reperibilità

Biblioteca Nazionale Marciana

Collocazione

Giorn. 171

Consistenza

I, n. 1 (29 giugno 1957) – II, n. 27 (5 luglio 1958)

Conservazione

Buona

Compilatore

Soggetti

Parole chiave

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