Vita periodico
1945-1947
Titolo
Vento di montagna
Sottotitolo
Organo dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia [da II, n. 2 (5 marzo 1946)] Organo regionale veneto dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia [ II, n. 3 (20 marzo 1946)] Quindicinale Partigiano per il Veneto [da II, n. 7 (1 giugno 1946)] Quindicinale Partigiano [da III, n. 3 (15 febbraio 1947)] Organo dell’A.N.P.I. di Venezia
Motto
“Gloria eterna agli Eroi”
Luogo di pubblicazione
Venezia
Tipografia - Casa editrice
Arti Poligrafiche Imperia [da II, n. 1 (20 febbraio 1946)] Arti Grafiche Esperia [da III, n. 3 (15 febbraio 1947)] Arti Grafiche Fantoni & C. [da III, n. 4 (20 marzo 1947)] Arti Grafiche Esperia
Sede
Redazione: presso la sede dell’ANPI, Palazzo Reale 2 piano, S. Marco [da III, n. 12 (15 luglio 1947)] Redazione: Rialto ex “Casa Petrarca”, riva del Vin
Numero pagine
4
Formato
44,5x30 [da II, n. 1 (20 febbraio 1946)] 48x33,5 [da II, n. 17 (9 novembre 1946)] 50x34,5
Prezzo
£. 5 [da II, n. 1 (20 febbraio 1946)] £. 10, a.a. £. 240, a.s. £. 120 [da III, n. 1 (15 gennaio 1947)] £. 12, a.a. £. 250, a.s. 130 [da III, n. 11 (25 giugno 1947)] £. 15 [da III, n. 12 (15 luglio 1947)] a.a. £. 320, a.s. £. 200
Periodicità
Quindicinale
Cronache locali
Si
Pubblicità
Si
Organi direttivi
Direttore responsabile: Renzo Biondo [da II, n. 4 (5 aprile 1946)] Direttore: Renzo Biondo [da III, n. 3 (15 febbraio 1947)] Direttore responsabile: Gaetano Coppola [da III, n. 11 (25 giugno 1947)] Direttore responsabile: Vittorio Cossato
Organi redazionali
[da II, n. 4 (5 aprile 1946)] Comitato di redazione responsabile: G. Lucchetta, M. Bellavitis, R. Biondo [da II, n. 14 (25 settembre 1946)] Redattore responsabile: Michele Bellavitis [da II, n. 17 (9 novembre 1946)] Resp. com. Prov. ANPI: G. Turcato [da III, n. 1 (15 gennaio 1947)] Redattore responsabile: Michele Bellavitis; Resp. com. Prov. ANPI: G. Turcato [da III, n. 2 (gennaio 1947)] Responsabile: Michele Bellavitis [da III, n. 4 (20 marzo 1947)] Redattore capo: Vittorio Cossato [da III, n. 11 (25 giugno 1947)] Non compare più
Firme e collaboratori
Renzo Biondo, Bepi Torresin, Pablo el Moro, Luigi Ciatara (Pinguino), Fioravante Bucco (Franchi), Mario Novati (squalo), Sten, Michele Bellavitis (Rodolfo), Mario Carletto, Cesare Sonego (Timoteo), Memo Bellemo Bra, Arturo Glaz, Guido Ravenna, Umberto Rigato, Alfredo Michelagnoli, Giuliano Lucchetta, Giuseppe Turcato (Marco), Gino Rizzardini, Bruno Gemin, Emilio Vedova, Alfonso Gatto, Andrea Zanzotto (poesia), Nino Adamo, Luigi Sartori, Giorgio Bellavitis, Giovanni Campi, Olindo Sartori, Michele Bellavitis, Tommaso Manzocchi, Angelo Casaril, Lino Piva, Italo Scalon, Francesco Pesce, Oscar Mazzuccco, Eugenio Ottolenghi, Cencio Brunello, Agostino Zanetti, Primo De Lazzari (lupo), Vittorio Cossato, Berto De Bei, Gino Vedova, M. Borel, Angelo Grillo, Piero Zanardo, Candido, Duilio, Avaldo, Luciano, Luigi Cappelli, Loretta Tiso, Angelo De Brilli, Nemo, Ugo Facco De Lagarda, Marcello Venturi
Profilo storico editoriale
“Si fa nuovamente sentire, attraverso questo foglio, la voce dei partigiani che hanno combattuto nel Veneto. Era più di qualche mese che questa voce non si manifestava, da quando l’ultimo dei periodici partigiani, di quei fogli piccoli di formato ma densi di significato e di vita, collo scioglimento delle formazioni partigiane scomparve dalla circolazione così timidamente come s’era presentato. «Vento di montagna» vuol essere l’erede materiale e spirituale di tutti quei periodi, ma vorrebbe essere qualcosa di più: vorrebbe essere la voce non solo dei partigiani, ma di tutti i reduci, di chiunque ha lottato e sofferto per evitare all’Italia l’estrema disgrazia”, R. Biondo, Presentazione, I, n. 1 (20 ottobre 1945).
Scopo principale del periodico informare l’opinione pubblica sull’esperienza resistenziale da poco conclusa e sul movimento partigiano; al suo interno un notiziario informa sulla vita e l’attività dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (con notizie dalla provincia e da ogni parte d’Italia), disposizioni e decreti riguardanti i patrioti, memorie e ricordi di vita partigiana, articoli di attualità, poesie, notizie cinematografiche, rubrica degli spettacoli (curata da Giorgio Bellavitis), recensioni bibliografiche. Dal n. 4 (5 aprile 1946) il giornale inizia una campagna stampa contro la Questura di Venezia accusata di connivenza con il regime fascista, numerosi sono anche gli articoli e gli editoriali in tema di epurazione e punizione dei delitti fascisti. In occasione del referendum istituzionale il giornale si schiera apertamente in favore della Repubblica, cfr. il n. 7 (1 giugno 1946). I toni si riscaldano ancora in occasione della promulgazione dell’amnistia, tema al quale è dedicato il n. 10 (15 luglio 1946); frequenti sono anche gli attacchi alle istituzioni (esercito, magistratura, polizia, burocrazia) dove, secondo il periodico, permangono residui di fascismo, e i riferimenti ai rigurgiti neofascisti come le Sam. Il giornale è espressione della linea unitaria del movimento partigiano, tuttavia dalla metà del 1946, in concomitanza con l’articolarsi delle posizioni politiche, i rapporti e gli equilibri interni al periodico (e all’Anpi) iniziano a deteriorarsi; il n. 2 (gennaio 1947), infatti, esce in sole due pagine specificando, nell’intestazione, di essere Ultimo numero di e di cessare le pubblicazioni dopo l’esonero di Renzo Biondo e Michele Bellavitis dalla direzione del periodico: “il giornale s’era imposto all’opinione pubblica; citato dai giornali di sinistra e di destra, temuto ed ingiuriato dai giornali fascisti, Vento di montagna era diventato sinonimo di antifascismo puro e militante. Cosa più unica che rara per i giornali d’oggi, era in attivo. Questo ha smosso gli appetiti e le ambizioni. Approfittando del fatto che non abbiamo nessun partito a coprirci le spalle, i rappresentanti ufficiali di due partiti, che nella lotta politica sono avversari irriducibili, imprevedibilmente coalizzatisi, si contendono le spoglie di questa organizzazione creata con fatiche e sudore inenarrabili. Si vuole creare un CLN redazionale; cosa potrà uscire da una collisione forzata fra ideologie e metodi violentemente contrastanti, e di cui ognuno cerca di far prevalere la propria tesi a scapito dell’altro? Non certo un giornale partigiano”, Vento di Montagna, E’ Finita; nello stesso numero Renzo Biondo e Michele Bellavitis (Ci difendiamo) ricordano che “la campagna di calunnie scatenata sistematicamente contro il giornale” costringe loro di fare alcune precisazioni informando sui retroscena redazionali e sugli attacchi che “sempre più numerosi ed insidiosi venivano lanciati, di fronte e di spalle”, la difesa dei due esonerati continua informando della riunione del Comitato dell’Anpi di Venezia del 9 gennaio 1947 durante la quale il periodico fu accusato da un membro di avere spunti qualunquistici e reazionari, culmine di una “campagna preordinata” le dimissioni di Biondo e Bellavitis furono accolte dal Comitato dell’Anpi che non aveva mai dato una lira per il giornale, Biondo parla espressamente di “prova di forza”. Nel numero successivo l’editoriale Il giornale non muore, firmato dall’A.N.P.I. per la Prov. di Venezia, precisa la posizione dell’Anpi replicando alle accuse mosse da Biondo e Bellavitis. Con la nuova direzione la struttura editoriale non sembra mutare eccessivamente, continuando ad informare sull’attività e le iniziative dell’associazione, profili di partigiani caduti, elenchi dei patrioti e partigiani riconosciuti. Tuttavia, dopo le aspre polemiche, Renzo Biondo riprende a collaborare con il giornale con una corrispondenza delle manifestazioni del 25 aprile celebrate a Udine, cfr. n. 10 (10 giugno 1947), nello stesso numero viene pubblicato un resoconto del Convegno triveneto dei partigiani aderenti a “Giustizia e Libertà” “così vengono smentite le tante, le troppe dicerie di eventuali scissioni”. Nell’estate del 1947 il giornale si fa promotore di una campagna stampa in difesa dei convitti-scuola per gli orfani dei caduti partigiani informando della costituzione del convitto “Francesco Biancotto” di Venezia.
Annotazioni
Il periodico esce con l’approvazione del P.W.B. Dal n. 1 (20 febbraio 1946) la diffusione del periodico è affidata a Nino Vitturi. Alcuni brani dell’articolo Trasformismo, a firma Leone, pubblicato sul n. 3 (20 marzo 1946), vengono censurati “dal Comitato redazionale dell’Anpi in seguito a errore d’impaginazione”, l’articolo in questione attaccava alcuni funzionari della Questura di Venezia. Graficamente il giornale cambia più volte veste editoriale, soprattutto nell’intestazione.
Reperibilità
Biblioteca Nazionale Marciana; Biblioteca Querini Stampalia; Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea
Collocazione
Bqs: Per. A 259
Bnm: Giorn. 149
Iveser: Archivio Turcato, b. 3
Consistenza
Bqs: II, n. 3 (20 marzo 1946) – III, n. 13 (5 agosto 1947)
Bnm: II, n. 1 (20 febbraio 1946) – III, n. 4 (15 marzo 1947)
Iveser: I, n. 1 (20 ottobre 1945); II, n. 1 (20 febbraio 1946) – II, n. 12 (15 agosto 1946); II, n. 14 (25 settembre 1946) – II, n. 19 (10 dicembre 1946); III, n. 1 (15 gennaio 1947) – III, n. 4 (15 marzo 1947); III, n. 7 (25 aprile 1947) – III, n. 11 (25 giugno 1947)
Conservazione
Mediocre (Iveser e Bnm); buona/mediocre (Bqs)
Compilatore
Extra
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